Passi avanti nel sinodo sulla famiglia
17 ottobre 2014
La pastora Tomassone commenta la prima settimana di lavori
Dopo la prima settimana di Sinodo dei vescovi sul tema della famiglia, l'arcivescovo ungherese Peter Erdö ha curato la Relatio post disceptationem, nella quale viene presentato lo stato della riflessione dei primi giorni sinodali. La pastora valdese Letizia Tomassone, docente presso la Facoltà valdese di teologia a Roma di «Studi femministi e di genere» ha commentato il documento, salutando con favore l'invito alle «scelte pastorali coraggiose» e alla piena accoglienza nell'eucarestia dei divorziati e dei separati.
«D'altra parte la lettura di fondo che il documento dà delle famiglie nella loro pluralità si rifà alla dottrina dei gradi di comunione - ha aggiunto Tomassone -. Come per le chiese, di cui una vive il grado di comunione massimo, quella cattolica romana, e le altre non possono che approssimarsi a tale perfezione (sono quindi imperfette), così anche per le famiglie tale visione prevede che alcune di esse vivano forme imperfette di comunione, che si approssimano, in una scala di gradi di pienezza di comunione, all'unica perfetta, quella tradizionale». Positivo è ritenuto da Tomassone il passaggio sulle persone omosessuali, in particolare l'attenzione posta all'accoglienza dovuta ai figli e alle figlie di tali coppie. Tuttavia il tema è proposto ancora come interrogativo nel documento: «siamo in grado di accettare queste persone?».
«È importante che oggi siano posti questi interrogativi che speriamo porteranno frutti nella riflessione a venire», ha proseguito Tomassone. Infine il documento affronta la questione dell'individualismo nella società contemporanea, riconducendovi il motivo dell'allontanamento dalla vita familiare pienamente in comunione: «la critica insomma rimane quella morale, ed è assente quella strutturale, politica e sociale - ha concluso Tomassone -, ne è riprova anche la mancata denuncia della povertà e dei meccanismi economici che non funzionano».