“Io vi darò riposo!”
24 settembre 2014
Un giorno una parola - Commento a Matteo 11, 28
Il Signore mi ha inviato, pere mettere, per dare agli afflitti di Sion un diadema invece di cenere, olio di gioia invece di dolore, il mantello di lode invece di uno spirito abbattuto.
(Isaia 61, 1.3)
Cristo dice: “Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo.”
(Matteo 11, 28)
Gesù lancia un invito a persone descritte come affaticate e oppresse. Due parole per mettere in risalto una situazione drammatica che coinvolge tante persone. Volendo dare un volto a queste persone così descritte, potremmo guardare alla società del nostro tempo e scoprire una umanità senza più la capacità di fare progetti per il proprio futuro perché ingannata e delusa da immagini di benessere troppo lontane dal vivere quotidiano; una umanità senza grandi bisogni primari eppure affaticata nel tentativo, sempre fallimentare, di riempire il vuoto creatosi nella propria vita.
Questa umanità, io credo, Gesù invita al suo “riposo”: si tratta di ricevere pace e allegrezza, consolazione e amore. Si tratta di gustare i frutti dello Spirito Santo. Si tratta di restare in comunione con Lui ogni giorno, senza più paure e dolori, perché in Lui vi può essere solo riposo!
Il suo dono è per bambini e bambine, per donne e anziani vittime della fame e della guerra perché il nostro mondo occidentale, invece di costruire ponti di giustizia, permette che si inviino i militari a fare la guerra là dove vi è solo fame e disperazione.
Il suo dono è per tutti noi, credenti in Gesù Cristo, eppure tante volte così lontani dal Signore perché inseguiamo vanità e siamo appesantiti dalla nostra umanità di peccato.
“Io vi darò riposo!”. Di questo dono di amore oggi vogliamo essere riconoscenti e vogliamo con esso rallegrarci perché per noi e per il nostro mondo non vi saranno più persone stanche ed affaticate, appesantite dal dolore e oppresse dalle ingiustizie. Vi sarà una umanità rinata dal dono d’amore che è in Cristo Gesù.